Si è svolto lo scorso Mercoledì 25 Settembre – in contemporanea presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico “Ignazio Vian” di Bracciano e l’Aula Consiliare del Comune di Civitavecchia – l’atteso Convegno finale del progetto “E tu di che genere sei? Le rappresentazioni del maschile e del femminile nelle nuove generazioni” realizzato dall’Associazione Percorsi di Crescita e finanziato dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Lazio nell’ambito dell’Avviso Pubblico “Comunità Solidali 2022”,nel quale sono stati illustrati i risultati conseguiti con il progetto. Il Convegno si è aperto con il benvenuto e una breve introduzione dalla scuola di Bracciano di Stefano Bernardini – Giornalista ed esperto di comunicazione, e dall’aula consiliare del comune di Civitavecchia di Civitavecchia di Claudia Pescatori – Responsabile rapporti sul territorio ed enti pubblici, ai quali è stato affidato il compito di moderare i lavori.
Prima di iniziare a presentare i risultati raggiunti con il progetto “E tu di che genere sei?” ricordiamo l’intervento di apertura del Dott. Carlo Caprari che ha evidenziato come la Direzione regionale Inclusione sociale Area Terzo settore e Innovazione sociale sostenga fortemente i progetti di “Comunità solidali”, sottolineando il ruolo chiave della Regione Lazio nel monitorare l’uso dei fondi pubblici e garantire la realizzazione di progetti di alto valore sociale. Negli ultimi anni sono stati gestiti numerosi progetti tra cui Interconnettiamoci e E tu di che genere sei da parte dell’associazione Percorsi di crescita, sviluppando una riflessione approfondita su come il Terzo Settore possa connettersi a tematiche importanti come l’inclusione sociale e lavorativa. I progetti di “Comunità solidali 2022” si sono distinti per la loro capacità di promuovere obiettivi di grande rilevanza, allineati con l’Agenda 2030 dell’ONU e riguardanti l’ambiente, la salute, la cultura e la prevenzione della violenza.
Il percorso che è stato intrapreso per creare il progetto “E tu di che genere sei?”, ha seguito inconsapevolmente un’evoluzione parallela a quella della Regione Lazio. Con un’analisi attenta dei progetti precedenti dell’Associazione Percorsi di Crescita, si è voluto affrontarne uno nuovo con maggiore consapevolezza partendo dal progetto “Interconnettiamoci” il cui obiettivo principale era la decostruzione degli stereotipi di genere tra i ragazzi più giovani e i loro insegnanti. Con il progetto “E tu di che genere sei?”, si è quindi voluto alzare il livello, trattando argomenti più complessi e delicati orientandosi sull’educazione al genere. In tutto ciò, l’elemento del “fare rete” è stato sempre centrale coinvolgendo associazioni e istituzioni pubbliche del territorio per creare una comunità collaborativa. La sinergia tra enti pubblici, privati e associazioni rimane, infatti, un fattore fondamentale, così come la visione che ogni punto di arrivo sia solo l’inizio di nuovi percorsi.
Il progetto “E tu di che genere sei?” ha preso il via lo scorso mese di gennaio, con una presentazione alla quale è intervenuto anche il Prof. Roberto Baiocco con una lectio magistralis che ha esplorato il tema del genere e dell’identità di genere e dei percorsi per sostenere il benessere in ambito familiare e scolastico, segnando l’inizio di un percorso ricco di attività formative e laboratoriali. I docenti che hanno partecipato ai laboratori, hanno poi avuto l’opportunità di partecipare ad una formazione su stereotipi e rappresentazioni di genere a partire da una riflessione sul proprio copione di genere conclusasi a marzo con un confronto pratico sugli spunti operativi nel question time finale con la dott.ssa Maddalena Mosconi del SAIFIP di Roma. I laboratori dedicati agli studenti hanno spaziato dalla metariflessione sugli stereotipi di genere che producono pregiudizi, alla loro de-costruzione per passare ad una riflessione su Io chi sono? attraverso laboratori espressivi di fotografia, fumetto e podcast, a cui gli studenti hanno partecipato attivamente riflettendo su temi come la diversità, l’inclusione e l’autodeterminazione, trasformando queste riflessioni in opere concrete. I loro lavori sono stati poi esposti in una mostra partita dal Festival della Sostenibilità a Euroma2, e giunta fino a Civitavecchia, passando per Bracciano, creando un dialogo aperto e visibile con il pubblico. Il progetto si è concluso con l’incontro “Le Buone Re-Azioni” – sempre nell’ambito del Festival della Sostenibilità – dedicato all’Obiettivo 5 dell’Agenda 2023 con confronto sui temi della parità di genere e della lotta contro la violenza sulle donne.
L’illustrazione dei risultati ottenuti con il progetto “E tu di che genere sei?”, è stata presentata dalla Dott.ssa Milena Rosso – Psicologa, Psicoterapeuta, Socia dell’Associazione Culturale Percorsi di Crescita e Supervisore Scientifico del progetto. Di seguito, un compendio del suo intervento.
Il progetto “E tu di che genere sei?”, si è rivelato una sfida davvero stimolante. Il tema del genere è stato affrontato con un approccio profondo e consapevole, il cui obiettivo principale è stato quello di creare un contesto equilibrato in grado di trattare un argomento tanto complesso con competenza e sensibilità. Si è voluto porre al centro la relazione tra l’educazione al genere e l’identità di genere, esplorando come queste dimensioni si intrecciano nella costruzione delle relazioni e delle identità personali. Per dare una base teorica solida, la parte iniziale è stata curata da esperti con esperienza ventennale in questo campo come il Professor Roberto Baiocco, il cui intervento nel corso della presentazione del progetto lo scorso mese di gennaio ha suscitato riflessioni significative nei partecipanti. Genitori e insegnanti hanno apprezzato profondamente i contenuti esposti, sottolineando quanto sia importante che tutti i giovani abbiano accesso a esperienze formative di questo tipo.
Il focus del progetto non è stato semplicemente sull’identità di genere, ma l’educazione al genere nel suo insieme con l’obiettivo di prevenire discriminazioni attraverso lo sviluppo di un pensiero critico. L’educazione al genere, infatti, va oltre l’identità e include la riflessione sui ruoli di genere, su come ci presentiamo e su come interpretiamo le aspettative sociali legate al maschile e al femminile. Questo processo di costruzione dell’identità si sviluppa in un contesto sociale ampio, influenzato da molteplici fattori come la famiglia, la scuola, i media e le piattaforme digitali.
La struttura del progetto si è basata su tre elementi chiave ovvero i ruoli di genere, l’espressione di genere e l’identità di genere. Un elemento fondamentale è stato creare un ambiente sicuro, un “contenitore” in cui fosse possibile esplorare questi temi con apertura e consapevolezza. La riflessione non si è limitata a un piano teorico, ma ha coinvolto anche il “fare” attraverso attività concrete di osservazione e interazione.
Uno dei punti di forza del progetto è stata l’adozione di una metodologia basata sull’acronimo PACE: partecipazione, accettazione, collaborazione ed empatia. La partecipazione attiva è stata il filo conduttore delle attività, che hanno coinvolto sia studenti che insegnanti in laboratori e momenti di confronto. L’empatia ha giocato un ruolo cruciale nel creare legami di comprensione reciproca, mentre la collaborazione ha permesso agli studenti e ai docenti di lavorare insieme condividendo esperienze e idee. Il progetto si è sviluppato in vari contesti scolastici, con la realizzazione di laboratori in cui gli studenti hanno prodotto fumetti, podcast e mostre fotografiche, diventando protagonisti del proprio percorso educativo. Le attività sono state organizzate per fasce d’età, con un focus particolare sui preadolescenti (10-14 anni) e gli adolescenti (14-19 anni), due fasi cruciali nello sviluppo dell’identità personale e sociale. I genitori sono stati parte integrante del percorso, grazie a momenti formativi dedicati a loro, come la lezione del Professor Baiocco sulla promozione del benessere scolastico e familiare. Questo ha permesso di estendere la riflessione anche al di fuori dell’ambiente scolastico, creando una rete di supporto e consapevolezza che ha coinvolto l’intera comunità.
Infine, uno degli aspetti più rilevanti è stato il lavoro svolto con gli insegnanti. Attraverso una serie di incontri, è stato possibile riflettere sul proprio “copione di genere”, ovvero su come le esperienze personali influenzano il modo in cui si insegnano e si vivono i ruoli di genere. Questo ha portato ad una maggiore consapevolezza e ad un consolidamento delle competenze contribuendo a un cambiamento positivo nelle pratiche educative. Il progetto ha dunque creato uno spazio di crescita e confronto, permettendo a tutti i partecipanti di affrontare temi delicati come l’identità e i ruoli di genere in un contesto di apertura, rispetto e collaborazione.
Ricordiamo e ringraziamo tutti gli altri ospiti intervenuti nel corso del Convegno, che sono stati Stefania Tinti – Vice sindaco e Assessora Pubblica Istruzione e alla Cultura del Comune di Civitavecchia, la Dott.ssa Valentina Di Gennaro – Consigliera delegata alle politiche di genere, politiche interculturali, per i diritti della comunità LGBTQIA+ e al Museo del Cinema del Comune di Civitavecchia, Emanuela Martelluzzi – Capo segreteria della Consigliera Comunale di Roma Capitale Tiziana Biolghini, Massimiliano Guitarrini – Assessore Servizi Sociali Comune di Bracciano, Cristina Carosi – Vice Preside – Liceo Scientifico Statale Ignazio Vian di Bracciano, Francesca De Luca – Dirigente Scolastico Liceo Scientifico Statale Ignazio Vian di Bracciano, Stefania Bernardini – in rappresentanza dell’ IC Don Milani di Civitavecchia, il Dr. Mariano Moroni – Psicologo e Psicoterapeuta che ha svolto la formazione dei docenti delle scuole di Bracciano e il Laboratorio sugli stereotipi e sulle rappresentazioni del maschili e del femminili delle due scuole di Bracciano, Daniele Coscarella – Attore e docente del laboratorio di podcast.
Hanno concluso l’intensa mattinata, Ilaria Marini, Aicha Boukari Traore, con la presentazione dell’Impresa sociale KORE che ha presentato i propri progetti, e Valentina Bernardini – Coaching attoriale che ha presentato il trailer del cortometraggio “MASKIACCI & FEMMINUCCE. Un corto… del genere” con la regia di Marco Mari e realizzato con i ragazzi della scuola media di Casperia I.C. Montasola e della scuola media Pepoli di Poggio Mirteto (I.C. BASSA SABINA).
La presidente, ha chiuso i lavori con i ringraziamenti, nello specifico agli enti finanziatori, Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e la Regione Lazio, il progetto è stato realizzato grazie ad un contributo concesso nell’ambito dell’Avviso Pubblico “Comunità Solidali 2022”.
Agli enti pubblici che hanno concesso il patrocinio: Città Metropolitana di Roma Capitale, Comune di Bracciano e Comune di Civitavecchia.
Alle scuole partner per essere state a fianco di Percorsi di Crescita in tutte le fasi del progetto, dalla progettazione alla realizzazione, Liceo Scientifico Statale Ignazio Vian di Bracciano, Istituto Tecnologico Paritario Salvo D’Acquisto di Bracciano e Istituto Comprensivo Don Lorenzo Milani di Civitavecchia.
A tutto lo staff di Formatori, guidati dalla Dott.ssa Milena Rosso: Roberto Baiocco, Maddalena Mosconi, Aurora Capocchia, Mariano Moroni, Valentina Calvani, Fabiana Iacolucci, Francesca Leonardi e Daniele Coscarella.
Lo staff della comunicazione di progetto guidati da Stefano Bernardini – Giornalista/esperto di comunicazione: Rebecca Antonelli, Salvo Cagnazzo, Lucrezia Capitani, Adriana Cresci, Claudia Galuppi, Fabrizio Galuppi, Roberto Galuppi.
Lo staff della direzione generale e amministrativa, guidato dalla Dott.ssa Mariangela Garofalo: Fabio Egidi, Arianna Garofalo, Claudia Pescatori e Silvia Seganti.